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Il Latte di soia fa male? Controindicazioni ed effetti collaterali

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Gli esperti di Foodu ti mostrano le controindicazioni del latte alla soia

Le controindicazioni e gli effetti collaterali della bevanda alla soia sul web spesso sono frammentate e contraddittorie. Quando è sconsigliato assumere il latte di soia? Ci sono dei risvolti negativi? Possiamo affermare che il latte di soia fa male?

All'interno di questa pagina andremo a rispondere a questi e a molti altri quesiti, grazie alle analisi e agli studi approfonditi - e sempre verificati - degli esperti di Foodu. Tutte le domande su controindicazioni ed effetti collaterali della bevanda alla soia che ti sei sempre posto, oggi avranno finalmente risposta!

Il quesito più dibattuto e studiato è sicuramente quello della cancerogenicità della soia. Il latte di soia fa male? La scienza è attualmente divisa su questo argomento. La bevanda alla soia contiene inoltre sostanze antinutrienti che impediscono l'assorbimento di altre sostanze utili.

Per informarti su queste e sulle altre controindicazioni del latte di soia, ti invitiamo a leggere e scoprire i contenuti di questa pagina, creata dal team di esperti di Foodu.


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1. Il latte di soia fa male alla tiroide?

Diversi studi si sono concentrati sul rapporto tra soia e tiroide mostrando che gli isoflavoni della soia interferiscono con la funzionalità tiroidea. Nessun pericolo viene corso per i soggetti con una dieta varia e una normale funzionalità tiroidea, ma solo per particolari categorie: i bambini, chi soffre di disfunzioni tiroidee (ipo- o iper-tiroidismo, tiroidite autoimmune, morbo di Hashimoto) e chi assume farmaci per la tiroide 1.

Gli isoflavoni della soia e la funzione tiroidea

I disturbi legati alla tiroide sono tra le malattie endocrine (cioè malattie che alterano la normale concentrazione di ormoni) più comuni. Molte sostanze sono in grado di interferire con l'attività della tiroide: tra questi gli isoflavoni della soia.

Gli isoflavoni contenuti nella soia, come genisteina e daidzeina, sono dei fitoestrogeni, sostanze di origine vegetale simili agli estrogeni. Proprio per questa loro caratteristica, intervengono in molteplici equilibri ormonali, compreso quello degli ormoni tiroidei.

Gli ormoni tiroidei (T4 e T3) vengono secreti dalla tiroide. Gli isoflavoni causano una diminuzione della produzione di questi ormoni. Tale carenza, associata ad una deficienza di iodio, provocherebbe un continuo e aumentato stimolo della tiroide, portando a ipotiroidismo. Questo causerebbe l’insorgenza di noduli alla tiroide, fino alla sopraggiunta del gozzo 2.

Per questo, chi ha già una funzionalità tiroidea compromessa, dovrebbe evitare il consumo di alimenti derivati dalla soia, sia fermentata che non, in quanto dannoso per la tiroide.

Gli isoflavoni non sono degradati durante i processi fermentativi, pertanto anche in caso di consumo di alimenti a base di soia fermentata (natto, tempeh e miso), le raccomandazioni restano inalterate 3.

Soia e farmaci: EUTIROX

Il trattamento dell’ipotiroidismo è attualmente basato sulla somministrazione della levotiroxina sodica (L-T4), prodotto sostanzialmente identico all’ormone tiroideo T4. La levotiroxina è abitualmente commercializzata sotto forma di compresse (Eutirox, Tirosint, Levotiroxina).

Coloro che assumono questi farmaci devono porre in atto qualche cautela: la soia infatti può interferire con l'assorbimento di questi medicinali e renderli di conseguenza meno efficaci 4.

Soia e formule per l'infanzia

In diversi studi è stato dimostrato come i neonati a cui vengono dati, durante la fase di svezzamento, preparati a base di soia siano maggiormente predisposti a sviluppare disfunzioni tiroidee. Il numero dei disturbi tiroidei a cui sono soggetti è tre volte superiore a quello a cui sono soggetti i loro fratelli e sorelle allattati diversamente. Anche per questo motivo l’OMS sconsiglia l’utilizzo di alimenti per infanti a base di soia 5.


  1. Norman A. Mazer “Interaction of Estrogen Therapy and Thyroid Hormone Replacement in Postmenopausal Women” Thyroid, Vol14 (1), 2004 

  2. Mark Messina, Geoffrey Redmond “ Effects of Soy Protein and Soybean Isoflavones on Thyroid Function in Healthy Adults and Hypothyroid Patients: A Review of the Relevant Literature” Thyroid Vol 16, (3), 2006. 

  3. Zasshi Tokyo Ika Daigaku.”Experimental studies on the nutritive value of fermented soy beans” .Nov;23(6):367-70, 1985. 

  4. Sathyapalan , Manuchehri AM, Thatcher NJ, Rigby AS, Chapman T, Kilpatrick ES, Atkin SL.”The effect of soy phytoestrogen supplementation on thyroid status and cardiovascular risk markers in patients with subclinical hypothyroidism: a randomized, double-blind, crossover study” J Clin Endocrinol Metab. 96(5):1442-9, 2011 

  5. Crawford BA, Cowell CT, Emder PJ, Learoyd DL, Chua EL, Sinn J, Jack MM. Iodine toxicity from soy milk and seaweed ingestion is associated with serious thyroid dysfunction. Med J Aust 193(7):413-5, 2010 


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2. Contiene degli antinutrienti

Il latte di soia fa male? Questo è un dubbio che spesso insorge nei consumatori. In effetti ha alcune controindicazioni. Il latte di soia influisce negativamente nella digestione e assorbimento di alcuni nutrienti poichè contiene degli antinutrienti!

Gli antinutrienti dei legumi.

Come molti legumi e cereali, la soia contiene alcuni antinutrienti. I principali sono l’acido fitico, gli inibitori della tripsina e le saponine. Sono contenuti maggiormente nella parte più esterna pertanto la loro quantità è fortemente influenzata da eventuali operazioni di decorticatura. Inoltre alcuni zuccheri (galattosidi) contenuti nella soia ed in molti legumi posso essere la causa di flatulenza.

Acido fitico

L’acido fitico lega molti minerali formando i fitati. Questi composti non permettono il successivo assorbimento da parte del nostro intestino di zinco, calcio, ferro e magnesio. La germinazione della soia utilizzata per la preparazione di bevande vegetali ha dimostrato una riduzione dei fitati aumentando sensibilmente la disponibilità dei minerali. 1

Altra tecnologia utilizzata può essere la fermentazione tramite l’azione dei batteri tramite un duplice meccanismo:

  • l’azione di enzimi batterici che riescono a scindere i legami dei fitati. Attenzione perchè non tutti microrganismi posseggono quest’enzima.

  • abbassando il pH (favorendo l’azione degli enzimi già presenti nei legumi).

Inibitori della tripsina

Gli inibitori della tripsina sono delle sostanze, tra cui la lectina, che inibiscono l’attività dell'enzima pancreatico che permette di digerire le proteine. In ogni modo, in seguito a trattamenti con calore, una buona parte di questi composti è in realtà assente al momento del consumo, e le proteine risultano denaturate, fattore che ne migliora la digeribilità e ne permette un buon utilizzo. 2

Saponine

Sono tossiche se ingeriti in grande quantità! Attualmente, però, diversi studi dimostrano la capacità delle saponine di avere effetti positivi quali: la modulazione del sistema immunitario, diminuzione del colesterolo, diminuzione del rischio di cancro e diminuzione della risposta insulinica. Oltre a ciò, è in grado di diminuire il rischio di sviluppare calcoli renali3 4, ovviamente se assunti in basse quantità.

Antinutrienti e vitamine

E’ stato dimostrato che la presenza di antinutrienti nella soia causa una maggiore richiesta di vitamine tra cui la A, B12, D ed E. 5 Gli inibitori della tripsina sono inoltre correlati con un diminuito assorbimento della vitamina B12. 6

Il tofu

Il tofu può essere prodotto sia tramite l'utilizzo di coagulanti delle proteine sia grazie l'azione della fermentazione. Tali metodi di preparazione con trattamenti termici e azioni di enzimi batterici permettono la diminuzione della quantità di inibitori della tripsina e l'acido fitico. 7


  1. Food Quality Improvement of Soy Milk Made from Short-Time Germinated Soybeans Susu Jiang, Weixi Cai and Baojun Xu. 

  2. http://www.treccani.it/enciclopedia/legumi_(Universo-del-Corpo)/ 

  3. John Shi, Konesh Arunasalam, David Yeung, Yukio Kakuda, Gauri Mittal, and Yueming Jiang. Saponins from Edible Legumes: Chemistry, Processing, and Health Benefits. Journal of Medicinal Food, 7(1): 67-78. 

  4. Shuichi Kamo, Shunsuke Suzuki, and Toshiro Sato. The content of soyasaponin and soyasapogenol in soy foods and their estimated intake in the Japanese. 

  5. Liener I.E. Implications of antinutritional components in soybean foods. Crit Rev Food Sci Nutr. 1994;34(1):31-67. 

  6. http://americannutritionassociation.org/newsletter/downside-soybean-consumption-0 

  7. D. Agrahar Murugkar. Effect of sprouting of soybean on the chemical composition and quality of soymilk and tofu. Journal of Food Science and Technology, 51 (5): 915–921 


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3. Può provocare diarrea, stitichezza e gonfiore

Nei soggetti particolarmente sensibili, come chi soffre della sindrome dell’intestino irritabile, il consumo di prodotti a base di soia provoca meteorismo e flatulenza, episodi di diarrea, gonfiore addominale o stipsi (stitichezza). Questi episodi sono dovuti alla presenza di sostanze anti-nutrizionali come i galattani e gli inibitori della tripsina. Maggiore è il quantitativo di acqua che il derivato di soia contiene, maggiore sarà la concentrazione di fattori anti-nutrizionali: attenzione dunque a yogurt e alla bevanda alla soia se soffrite di problematiche intestinali 1.

I responsabili: Galattani e inibitori della tripsina

I galattani sono zuccheri a corta catena che risultano scarsamente digeribili e/o assorbibili nel piccolo intestino. Tale difficoltà è data principalmente da una mancanza fisiologica di enzimi deputati alla loro digestione. Per questo motivo, i galattani diventano residui di cibo non assimilato, che richiamano acqua e vengono fermentati dai microrganismi della flora batterica per trarne energia (microbioma intestinale) 2. L'attività fermentativa libera gas, con conseguenti e molteplici disturbi gastrointestinali.

Un'altra categoria di nutrienti che risulta difficilmente utilizzabile nei prodotti derivati della soia sono le proteine. La soia stessa, infatti, contiene sostanze in grado di inibire la tripsina, ovvero l'enzima deputato alla loro assimilazione. Non potendo svolgere il proprio lavoro al meglio, la digestione proteica risulta compromessa e si manifestano, anche in questo caso, disturbi a livello gastrointestinale 3.

Sintomi

Ecco spiegato perché la bevanda alla soia gonfia la pancia. Tale bevanda, inoltre, causa anche un insieme di fastidi intestinali, la cui intensità e sintomatologia, è altamente soggettiva: si possono avere problemi di meteorismo, formazione di gas, flatulenza, senso di gonfiore, crampi addominali. Inoltre c’è una relazione tra latte di soia e diarrea o -all’opposto- con stitichezza persistente.Tali spiacevoli inconvenienti, sono strettamente legati alla quantità assunta, che risulta essere diversa per ogni soggetto 4.

Rimedi e soluzioni

L’unico modo per allontanare quasi completamente i diversi fattori anti-nutrizionali è quello di sottoporre la soia a lungo ammollo con ricambio di acqua, lunga cottura e fermentazione. Per chi soffre di questi problemi è preferibile, quindi, il solo consumo di prodotti derivati della soia fermentata come miso, natto e tempeh e consumare solo in piccole quantità prodotti come la bevanda alla soia 5.

Ricapitoliamo qui dunque alcuni effetti collaterali del latte di soia

  • diarrea
  • stitichezza e stipsi
  • gonfia la pancia

  1. Drossman DA, Corazziari E, Delvaux M et al. Rome III: the functional gastrointestinal disorders, third edition. Ed. Degnon Associates: McLean Virginia, 2006. 

  2. Liener I.E. – Implications of antinutritional component in soy foods – Crit Rev Food Sci Nutr., 1994;34(1):31-67 

  3. Sarwar Gilani G1, Wu Xiao C, Cockell KA “Impact of antinutritional factors in food proteins on the digestibility of protein and the bioavailability of amino acids and on protein quality”. Br J Nutr. 2012 Aug;108 Suppl 2. 

  4. Longstreth GF, Thompson WG, Chey WD et al. Functional bowel disorders. Gastroenterology 2006;130:1480-91 

  5. Anderson R.L., Wolf W.J. – Compositional changes in trypsin inhibitors, phytic acid, saponins and isoflavones related to soybean processing – J Nutr., 1995, 125:581S-588S 


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4. Soia e Tumore

La comunità scientifica giorno per giorno cerca di dare una risposta chiara sul ruolo degli isoflavoni contenuti nella soia nella eliminazione o nella comparsa dei tumori. Consigliamo di consumare prodotti contenenti soia con prudenza e di chiedere, nel caso di patologie già conclamate, consiglio al proprio medico curante. In particolar modo l'assunzione di soia è sconsigliabile per chi già ha un tumore o per chi l'ha avuto.

Soia e tumore al seno

La soia è il legume più ricco di proteine (oltre il 40%) e presenta un alto contenuto di isoflavoni, i fitoestrogeni, un gruppo di sostanze di derivazione vegetale, strutturalmente e funzionalmente simili all’estradiolo (ormone sessuale femminile), estrogeno prodotto dalle ovaie.

Evidenze a favore

Numerosi studi scientifici hanno mostrato come la soia possa giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione del tumore. Due studi, ad esempio, hanno riportato il ruolo protettivo del consumo di soia durante l’adolescenza nei confronti del rischio di cancro in post menopausa.1 2

E' stato evidenziato come una dieta ricca di alimenti a base di soia e derivati decresca i livelli di estradiolo nel sangue. Questo è importante perchè in alcuni tumori, (come appunto il cancro al seno), le cellule cancerose rispondono alla quantità di ormoni circolanti.3

Molti studi epidemiologici hanno da sempre riportato la bassa incidenza del tumore al seno in tutti quei paesi con un alto consumo di soia (soprattutto i paesi Asiatici, Cina, Giappone, rispetto ai paesi occidentali).4

L’assunzione di isoflavoni di soia potrebbe ridurre il rischio di cancro al seno per le donne in pre- e post-menopausa nei paesi asiatici. Tuttavia, per le donne nei paesi occidentali, pre- o post-menopausa, non ci sono prove che suggeriscono un'associazione tra l'assunzione di isoflavoni di soia e il cancro al seno.5

Nonostante il gran numero di studi non è emerso un consenso chiaro circa l'azione dei fitoestrogeni nei confronti del cancro al seno.

Molti studi infatti affermano che i fitoestrogeni non abbiano una azione preventiva nei confronti del cancro al seno 101112.

Motivi per adottare prudenza

Altri studi, invece, dimostrano come gli isoflavoni della soia possano aumentare la proliferazione delle cellule tumorali. Questo non significa necessariamente che favoriscano la comparsa del tumore, ma che un tumore in essere potrebbe progredire e diffondersi più rapidamente. 6 Pertanto l'assunzione di soia è sconsigliabile per chi ha il tumore o per chi l'ha avuto.

La soia potrebbe aumentare la proliferazione delle cellule del seno nelle donne in pre-menopausa 13.

Alcuni studi infine supportano l'opinione che l'esposizione per un lungo periodo agli estrogeni (ai quali i fitoestrogeni contenuti nella soia sono simili) ha una significativa influenza sul rischio di sviluppare un cancro al seno 14.

Soia e cancro al colon

Nessuno studio ha affermato che il consumo di "burro" di soia fa male e che lo associa al rischio di cancro del colon-retto.

Tuttavia il consumo di soia è stato associato ad una riduzione di circa il 21% del rischio di sviluppare il cancro del colon-retto nelle donne, ma tale effetto non è stato osservato negli uomini. 7

Inoltre è stato osservato come le saponine, sostanze presenti nella soia, potrebbero essere efficaci nel prevenire il cancro al colon alterando le cellule e gli enzimi implicati nella loro crescita.8

Le membrane cellulari tumorali contengono più colesterolo, delle membrane cellulari normali, e le saponine potrebbero legarsi più facilmente a loro, innescando così la loro distruzione.

Soia e cancro alla prostata

Uno studio asiatico ha rilevato una correlazione tra gli isoflavoni e la proliferazione di cancro alla prostata pre-esistente.9

Soia nella margarina

Alcuni burri vegetali e margarine contengono soia, vi consigliamo di consumare un'alternativa più "sicura", come il burro di mandorle, più correttamente definito come margarina di mandorle.


  1. Shu XO, Jin F, Dai Q et al. (2001) “Soyfood Intake during Adolescence and Subsequent Risk of Breast Cancer among Chinese Women.” Cancer Epidemiol Biomarkers 

  2. Wu AH et al. (2002) “Adult and adolescence soy intake and risk of breast cancer in Asian-Americans” Carcinogenesis. 

  3. Lu LJ et al. (2000). “Decreased ovarian hormones during a soya diet: implications for breast cancer prevention.” Cancer Res. 

  4. Nagata C et al. (1997). “Decreased serum estrogen concentration associated with high dietary intake of soy products in premenopausal Japanese women.” Nutr Cancer. 

  5. Meinan Chen et al. (2014). “Association between Soy Isoflavone Intake and Breast Cancer Risk for Pre- and Post-Menopausal Women: A Meta-Analysis of Epidemiological Studies”. Plos one 

  6. Van Duursen MB et al. (2011) “Genistein induces breast cancer-associated aromatase and stimulates estrogen-dependent tumor cell growth in in vitro breast cancer model.” Toxicology 

  7. Lin Yan et al. (2010). “Soy Consumption and Colorectal Cancer Risk in Humans: A Meta-Analysis” Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 

  8. Cheng-Yu Tsai et al. (2010). “Effect of soy saponin on the growth of human colon cancer cells”. World J Gastroenterol 

  9. Hideyuki Akaza et al.(2002) "Is Daidzein Non-metabolizer a High Risk for Prostate Cancer?" Jpn J Clin Oncol 2002;32(8)296–300 A Case-controlled Study of Serum Soybean Isoflavone Concentration 

  10. Tonkelaar den I, Keinan-Boker L, Veer van't P, Arts CJM, Adlercreutz H, Thijssen JHH, Peeters PHM. Urinary phytoestrogens and postmenopausal breast cancer risk. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2001; 10:223-228. 

  11. Shannon J, Ray R, Wu C, Nelson Z, Gao DL, Li W, Hu W, Lampe J, Horner N, Satia J, Patterson R, Fitzgibbons D, Porter P, Thomas D. Food and botanical groupings and risk of breast cancer: a case-control study in Shanghai, China. CancerEpidemiol Biomarkers Prev 2005; 14:81-90. 

  12. Travis RC, Allen NE, Appleby PN, Spencer EA, Roddam AW, Key TJ. A prospective study of vegetarianism and isoflavone intake in relation to breast cancer risk in British women. Int J Cancer 2008; 122:705-710. 

  13. McMichael-Phillips DF, Harding C, Morton M, Roberts SA, Howell A, Potten CS, Bundred NJ. Effects of soy-protein supplementation on epithelial proliferation in the histologically normal human breast. Am J Clin Nutr 1998; 62(Suppl 6):1431-1435. 

  14. Clemons M, Goss P. Estrogen and the risk of breast cancer. N Engl J Med 2001; 344:276-285. 

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7 discussioni attive
  • Il latte di soia e il peso
    - 7 mesi, 1 settimana fa

    Vorrei sapere se il latte di soia con un consumo superiore di tutti gli altri alimenti o sostituiti fa ingrassare?

    Rispondi
    • - 7 mesi, 1 settimana fa

      Non ho capito la risposta fa ingrassare o no?

      • - 7 mesi, 1 settimana fa

        La domanda è sempre la stessa,il latte di soia fa ingrassare o no? Ma non so dove sta la risposta ,non la vedo

  • Latte di soia e coliciste
    - 5 anni, 7 mesi fa

    Il latte di soia fa male per chi ha favuto fanghiglia alla. Coliciste?

    Rispondi
  • Più male che bene
    - 5 anni, 11 mesi fa

    Il latte di soia, altera il pancreas.
    La salsa di soia, non deve essere assunta da persone che hanno problemi di tiroide, pressione sballata quindi alta o ballerina, redenzione idrica, problemi cardiaci e tutto quello che concerne il sale.
    Nei bambini la soia potrebbe provocare asma e tutto questo è dimostrato da studi medici scientifici.

    Rispondi
  • Latte di soia e reni
    - 6 anni, 1 mese fa

    Salve ,volevo sapere se il latte di soia fa male in caso di coliche renali dovuti a calcoli ?

    Rispondi
  • Diarrea e orzomalto
    - 6 anni, 4 mesi fa

    Ho crampi al basso ventre, con piccole scariche di diarrea, flatulenza e meteorismo. Posso bere latte di soia orzomalto?

    Rispondi
    • - 6 anni, 4 mesi fa

      Ti consiglio di evitare il latte di soia, ma anche altri legumi, in questa fase acuta. Segui per almeno tre giorni la seguente dieta: solo frutta a sazietà al mattino, a pranzo cereale (cottura previo risciacquo e ammollo di almeno una notte) con verdure cotte, la sera solo verdure cotte e al max minestra con fiocchi d'avena. Fammi sapere come va. Valeria (biologa nutrizionista).

      Rispondi
  • BIANCO O NERO? MASCHIOO FEMMINA?
    - 6 anni, 6 mesi fa

    La soia previene il tumore, la soia fa venire il tumore... ooohhhh basta con tutti questi contrasti di studi/opinioni!!!! Sappiamo tutti che IL TROPPIO STROPPIA, anche consumare troppe fibre fa male all'intestino x' lo sovraccarichi di lavoro!! Soia ok, bio, non ogm ecc, ma ci sono tanti altri legumi da far ruotare nella dieta! Io sono vegana e non mi abbuffo di prodotti derivanti dalla soia, il latte di soia lo consumo raramente, ne esistono molto altri: mandorla, cocco, miglio, quinoa, riso, avena, sorgo, orzo, riso integrale, nocciola, farro... tutti SENZA ZUCCHERI nè porcherie. Si possono trovare anche addizionati con B12, vitamine, ecccc. Io consumo isola bio, quando sono in offerta faccio scorta, a volte costano anche meno di quelle marche vendute nella grande distribuzione. Inoltre, cosa non da poco, non do i miei soldi alle aziende che producono sì bevande vegetali MA producono anche formaggi e latte vaccino dove dietro c'è allevamento intensivo, sfruttamento, abusi sugli animali ecc... Quindi, a parte per un discorso di costo/gusto, chi ha scelto questa strada per etica, dovrebbe prestare attenzione anche a chi da i propri soldi!! Questo non è riferito solo alle bevande vegetali ma anche prodotti x vegetariani/vegani. Io, vegana, non andrei mai a mangiarmi un hamburger veg o insalatona al mc donald (il motivo è palese no?)
    Grazie a tutti
    Ciao

    Rispondi
  • Pancreatite cronica e latte di soia
    anonimo
    - 6 anni, 10 mesi fa

    Più che un commento, la mia è una richiesta di chiarificazione dei meccanismi e conseguenze dell'assunzione del latte di soia per chi, come me, soffre di pancreatite cronica (piuttosto lieve, se così si può dire).
    Io sto assumendo, da circa due mesi, il latte di soia.
    Sono affetto da ipotiroidismo (quindi Eutirox) ma soprattutto, ed è quel che mi interessa, ho questa pancreatite cronica che, leggendo alcuni articoli, mi pone dei dubbi sull'assunzione del latte di soia proprio in relazione al suo effetto sugli enzimi pancreatici.
    Le alterazioni di lipasi e amilasi sono stabilizzate, da almeno due anni, coi seguenti valori: amilasi sierica 231 (massimo 100) e lipasi 119 (massimo 60). Le lipasi, in particolare, sono sempre più diminuite fino all'attuale valore.
    Torno quindi alla domanda che volevo, se possibile, porre: il latte di soia incide negativamente sull'amilasi e lipasi?
    Ringrazio per avermi, forse, letto.
    Se riceverò una risposta, non potrò far altro che ringraziare di nuovo.
    Cordialmente
    Raffaele

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