Alimenti per bambini
Un’alimentazione corretta ed equilibrata è alla base dello sviluppo psicofisico dei bambini e ricopre un ruolo basilare nella prevenzione primaria di alcune patologie come ad esempio l’obesità e le allergie alimentari1.
Gli stati europei hanno sancito delle leggi che garantiscono la salubrità 9 degli alimenti destinati ai più piccoli controllando la filiera dal produttore al consumatore.
Gli alimenti per l'infanzia
Per tutelare la salute dei consumatori con esigenze nutrizionali particolari, come i bambini, e per monitorare le varie fasi di produzione e commercializzazione degli alimenti a loro destinati, sono state adottate delle norme nazionali e comunitarie 9.
Gli alimenti per l'infanzia sono studiati appositamente per le esigenze nutrizionali del lattante (età inferiore ai 12 mesi) e del bambino (individuo da 1 a 3 anni) in buona salute e hanno una composizione studiata per garantire il corretto nutrimento. Questi prodotti si dividono in due categorie:
- Per lattanti, indicate per la nutrizione del lattante fino ai sei mesi di età.
- Per lo svezzamento, cioè fino a tre anni di età.
Per questi alimenti sono state date disposizioni normative particolari che stabiliscono ad esempio:
- Particolari limiti sulla presenza di sostanze nocive o tossiche8.
- L'assenza di alimenti OGM.
- Apposite diciture di etichettatura (es. idoneo all’alimentazione dei lattanti, da somministrare sotto consiglio medico, il prodotto non sostituisce il latte materno …).
Viene sempre indicata l'età a partire dalla quale il prodotto può essere utilizzato, la presenza o l’assenza di glutine e/o lattosio e le istruzioni per la preparazione.
Nonostante ciò questi limiti vengono spesso tacitamente superati, come rilevato da una ricerca dell'Università di Pisa 10, che ha rilevato la presenza di sostanze tossiche nel 27% dei prodotti testati.
L’educazione alimentare dei bambini nasce in famiglia
Le abitudini alimentari dell’adulto sono il risultato diretto di come ha imparato a mangiare da piccolo. E’ stato proprio osservando come si alimentavano i nostri genitori che abbiamo deciso cosa mangiare o meno. Ad esempio, se un bambino vive in una famiglia che non consuma abitualmente verdure, una volta adulto difficilmente sarà propenso a inserire i broccoli nella sua dieta quotidiana. I genitori, dunque, sono i principali responsabili dell’educazione alimentare dei figli.
I primi contatti con i “nuovi cibi”: lo svezzamento
L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’inizio dello svezzamento al sesto mese di età, quando il latte materno non è più sufficiente a soddisfare le esigenze nutritive del piccolo 9.
Nelle prime fasi vengono somministrati alimenti digeribili e leggeri come brodo vegetale, farine di cereali senza glutine, mela grattugiata e olio extravergine d’oliva.
Successivamente si passa ad introdurre gli altri cibi, facendo attenzione ad escludere quelli che potrebbero indurre allergie (proteine del latte vaccino 2, uova 3, noci, pesce e crostacei 1), o potrebbero contribuire al sovrappeso o l’obesità infantile, come gli alimenti molto zuccherati o grassi.
Come prevenire il sovrappeso e l’obesità infantile
La prima forma di prevenzione primaria verso queste patologie avviene durante la gravidanza. E’ ormai noto che il feto “assapora” i cibi di cui si nutre la madre. Questo significa che se la gestante mangia spesso alimenti zuccherati e ipercalorici anche il bambino sarà propenso a preferire questi sapori a discapito di altri 4.
Inoltre, alcuni studi hanno mostrato una correlazione diretta tra l'indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI) della gestante con quello del nascituro. Questo significa che se la donna è obesa anche il bambino avrà un peso alla nascita più alto della media (un BMI maggiore alla nascita è uno dei fattori che può contribuire all'evoluzione dell'obesità) 5, 6.
Un altro fattore da considerare nello sviluppo dell’obesità è il fattore ereditario; se entrambi i genitori sono sovrappeso o obesi il bambino avrà una maggior possibilità di esserlo anche lui. In due casi su tre, chi è molto sovrappeso in giovane età tendenzialmente sarà obeso da adulto.
Anche l’assenza di esercizio fisico, se sommato ad una cattiva alimentazione, contribuisce all'aumento di peso. In questo caso la televisione e i video giochi sottraggono tempo prezioso che il bambino potrebbe sfruttare per fare un'attività sportiva o per giocare.
Molto spesso i genitori, o i nonni, esagerano con le porzioni e tendono a compensare i capricci del bambino con alimenti dolci (barrette di cioccolata, merendine..).
Oppure in altri casi, preoccupati dal fatto che il bambino non si alimenta a sufficienza, somministrano al piccolo alimenti molto appetibili ma troppo grassi (patatine fritte, pizza…).
Attenti agli spot
In generale, c’è ancora notevole confusione da parte dei consumatori riguardo agli alimenti migliori per i bambini. Molti prodotti vengono considerati idonei per alimentazione del neonato, della prima infanzia o nelle fasi successive a causa delle pubblicità ingannevoli che violano del tutto le rigide normative italiane e europee in materia di produzione e commercializzazione di questi alimenti.
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Du Toit G, Foong RM, Lack G. Prevention of food allergy - Early dietary interventions. Allergol Int. 2016 Sep 8. pii: S1323-8930(16)30106-X. doi: 10.1016/j.alit.2016.08.001. [Epub ahead of print] ↩↩
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Kramer MS1, Kakuma R. Optimal duration of exclusive breastfeeding. KCochrane Database Syst Rev. 2012 Aug 15;(8):CD003517. doi: 10.1002/14651858.CD003517.pub2. ↩
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Kramer MS, Kakuma R. Maternal dietary antigen avoidance during pregnancy or lactation, or both, for preventing or treating atopic disease in the child. Cochrane Database Syst Rev 2012;9:CD000133 ↩
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Hamelmann E, Beyer K, Gruber C, Lau S, Matricardi PM, Nickel R, et al. Primary prevention of allergy: avoiding risk or providing protection? Clin Exp Allergy 2008;38:233 e45 ↩
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Wen LM, Simpson JM, Rissel C, Baur LA. Maternal "junk food" diet during pregnancy as a predictor of high birth weight: findings from the healthy beginnings trial. Birth. 2013 40(1):46 51. ↩
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Horan MK, Donnelly JM, McGowan CA, Gibney ER, McAuliffe FM. The association between maternal nutrition and lifestyle during pregnancy and 2-year-old offspring adiposity: analysis from the ROLO study. Z Gesundh Wiss. 2016;24(5):427-436. Epub 2016 Jun 9. ↩
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Neena Modi, Dominika Murgasova, Rikke Ruager-Martin, E Louise Thomas, Matthew J, Christopher Gale, Shalini Santhakumaran, Caroline J Doré, Afshin Alavi and Jimmy D Bell. The Influence of Maternal Body Mass Index on Infant Adiposity and Hepatic Lipid Content. Pediatric Research 2011; 70, 287–291; doi:10.1203/PDR.0b013e318225f9b1 ↩
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Meucci V, Soldani G, Razzuoli E, Maggese G, Massart F. Mycoestrogen pollution of Italian infant food. Journal of Pediatrics 2011;159:278-83 ↩